Foto Emilio Greco

Il 1959 si apre con la personale alla Stadtische Galerie di Monaco di Baviera dove, accanto a statue di grande dimensione come la Bagnante n.1 e la Grande Bagnante n.2 espone anche dei bronzetti. In quell’occasione stringe legame di amicizia con lo storico dell’arte rinascimentale italiana Bernhard Degenhart, già conosciuto a Roma. Gli viene offerta la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, che accetta per un anno, dietro insistenze di De Angelis D’Ossat, direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione. Ritorna anche a Londra con una personale alla Roland Browse & Delbanco, e una collettiva alla Tate Gallery, e a Venezia con una personale di grafica a Cà Pesaro. In quell’anno è ospite dell’Accademia Americana al Gianicolo, in attesa che sia ultimato lo studio-abitazione di viale Cortina D’Ampezzo. Cuoce le sue sculture nella storica fornace Annichiarico in via Santa Caterina, in Trastevere, utilizzata anche da Leoncillo, Melotti, Manzù e Mazzacurati. Alla fine dell’anno espone cinque grandi nuove sculture (Grande Bagnante n.4; Pattinatrice; Chiara; Marisa Ciardiello; Grande bagnante n°3) nella rotonda del Palazzo delle Esposizioni alla VII Quadriennale. In catalogo è presentato da Enzo Carli.